Cane resta incastrato in un tubo: per liberarlo ci sono volute 5 ore

In questo articolo vi racconteremo di un salvataggio tanto bizzarro quanto spettacolare: quello di un cane che era rimasto incastrato con la testa in un tubo da oltre 5 ore. Proseguite con la lettura per sapere quello che è successo.

cane incastrato in un tubo

In una società che rincorre solamente le esigenze degli uomini c’è poco posto per gli altri esseri viventi del pianeta. La vita dei cani randagi è di per sé piena di difficoltà, ma c’è da dire che spesso l’uomo ci mette lo zampino.

Ogni anno migliaia di cani vengono abbandonati per i motivi più disparati, finendo per vagabondare in luoghi pericolosi e inadatti per loro. Questa è la storia di un cane che ha rischiato la vita proprio per colpa della superficialità dell’uomo.

Un giorno alcune persone che stavano facendo una passeggiata all’aria aperta si imbatterono in una situazione molto complicata. Davanti a loro, incastrato in un tubo, un cane si stava dimenando con tutte le forze per cercare di liberarsi.

cane incastrato in un tubo

Muovendosi forte da tutte le parti, probabilmente preso dal panico, quel povero cane stava solamente rischiando di farsi molto male. Avrebbe potuto rompersi l’osso del collo oppure incastrarsi al punto di morire per asfissia.

Fortunatamente per lui, alcune persone notarono la scena e chiamarono i soccorsi. I pompieri del Kennett Fire Department di Arbyrd del Missouri (Stati Uniti) si precipitarono sul posto. Sapevano esattamente cosa fare e con grande professionalità si misero subito a lavoro.

I pompieri presero il cane con sé, portandosi dietro tutto il tubo: era necessario recarsi in un luogo più riparato e comodo per effettuare l’operazione di salvataggio. Portato l’animale in caserma, iniziò la lunghissima operazione di taglio del tubo.

cane incastrato in un tubo

Dopo ben cinque ore di lavoro il cane venne finalmente liberato e gli agenti lo portarono alla clinica veterinaria di Kennett. I veterinari dissero che era tutto ok e che presto il cane sarebbe tornato a piene forze. Ora non restava altro che trovare qualcuno che potesse adottarlo: incrociamo le dita!

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