Come fanno le femmine di rana ad evitare le “avances” dei maschi?
Il mondo dei nostri amici animali non smette mai di sorprenderci. Difatti, non è un caso che puntualmente ci capita di scoprire cose nuove, come ad esempio nel caso delle femmine di rana e la loro particolare tecnica per sfuggire alle “avances” maschili.
Come sappiamo bene, nel mondo animale la riproduzione e l’accoppiamento sessuale avvengono in modi diversi e in base alle specie. Lo stesso discorso, ovviamente, vale anche per i casi in cui si verifica il rifiuto nei confronti del possibile partner. Ogni specie animale ha il suo metodo caratteristico.
Recentemente, gli zoologi Mark-Oliver Rödel e Carolin Dittrich dell’università finlandese hanno condotto degli studi su alcuni esemplari di femmine di rana. Più nello specifico si tratta della specie rana alpina, detta anche montana (Rana temporaria).
I due studiosi hanno notato un curioso comportamento da parte delle femmine nel momento in cui alcuni esemplari maschi “indesiderati” facevano il loro approccio: queste si sono finte morte. Più specificamente, questo comportamento ha il nome di immobilità tonica e consiste, sostanzialmente, nel mantenere gli arti in tensione risultando, appunto, all’apparenza morte.
Ma perché avviene ciò nella riproduzione di questi anfibi? Tutto è dovuto al fatto che gli esemplari maschi sono soliti “assalire” le loro potenziali partner in gruppo e in maniera abbastanza pesante, a causa della frenesia ormonale, mettendo a rischio la vita di quest’ultime.
Oltre che un rifiuto, quindi, si tratta di un’arma di difesa a tutti gli effetti che i due studiosi hanno scoperto essere oggetto di analisi già alcuni secoli fa. A descriverlo, infatti, è stato lo scienziato Rösel von Rosenhoff in un trattato di letteratura.
Che dire, quindi. Ancora una volta i nostri amici animali sono riusciti a lasciarci a bocca aperta e farci capire che c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare! Alla fine, la tecnica che utilizzano le femmine di rana è facilmente estendibile anche ad altre specie animali, come per esempio la femmina del suino. Anche quest’ultima, infatti, presenta il riflesso di immobilità nel momento in cui le viene fatta pressione sulla groppa.