Cane randagio trovato ferito: un trauma spinale grave gli trasforma la vita
Non tutti gli esseri umani hanno compassione per gli animali; alcuni, anzi, li maltrattano. Un uomo ha trovato un cane ferito sul marciapiede. Non si conoscono i dettagli dell’accaduto, ma il cucciolo ha riportato serie lesioni alla colonna vertebrale, impedendogli di camminare. Tuttavia, la bontà d’animo prevale spesso sull’indifferenza. Dopo essere stato soccorso dall’uomo, il cucciolo ha avuto la fortuna di incontrare una ragazza pronta a prendersi cura di lui, accogliendolo nella sua casa con amore, nonostante le difficoltà legate alla sua condizione.
Cucciolo randagio con gravi lesioni spinali trova una nuova vita grazie a una sedia a rotelle
Durante una passeggiata in città, un uomo ha notato un cucciolo randagio di pochi mesi sul lato della strada, che piangeva disperatamente. Avvicinandosi, ha cercato di farlo alzare, ma l’animale non riusciva a muoversi. Preoccupato, l’uomo ha chiamato i soccorsi e poco dopo sono arrivati i volontari del rifugio locale. Con delicatezza, i ragazzi hanno preso il cucciolo e lo hanno portato alla clinica veterinaria più vicina.
Il veterinario, dopo un’attenta visita, ha eseguito delle radiografie della colonna vertebrale, rilevando fratture multiple a livello vertebrale che causavano danni neurologici e impedivano al cucciolo di camminare. Il medico ha prescritto una terapia antidolorifica, ma ha spiegato che il cucciolo necessitava di cure costanti. Così, il piccolo è stato portato al rifugio, dove i volontari si sono presi cura di lui, pur sapendo che le sue possibilità di adozione erano scarse.
Inaspettatamente, una ragazza che aveva letto la storia del cucciolo sui social media, si è recata al rifugio e ha chiesto di adottarlo. La giovane donna era disposta a sostenere le spese per una sedia a rotelle, permettendo così al cucciolo di tornare a camminare. Ribattezzato Abe dalla sua nuova proprietaria, il cucciolo ora vive felice con lei e ha ripreso a correre grazie alla sua nuova sedia a rotelle.
