Bulldog femmine sfruttate per la riproduzione e abbandonate in condizioni critiche

La crudeltà verso gli animali continua a manifestarsi in modi strazianti, dimostrando come alcune persone possano infliggere sofferenza a esseri innocenti. È il caso di tre femmine di Bulldog, abbandonate dal loro proprietario dopo essere state sfruttate per anni per la riproduzione. Queste cagnoline, private di affetto e di cure, erano considerate solo come strumenti per la produzione di cuccioli. Per tre lunghi anni, la loro esistenza è stata ridotta a un ciclo incessante di gravidanze, senza mai conoscere la dolcezza di una carezza o l’amore di una famiglia.

Bulldog femmine sfruttate in riproduzione

Bulldog salvate da una vita di sfruttamento trovano nuova speranza in un rifugio di Olbia

Tre femmine di Bulldog, Chicca, Kira e Cloe, hanno finalmente trovato un rifugio sicuro presso I Fratelli Minori di Olbia dopo anni di sfruttamento intensivo per la riproduzione. Salvate da una vita di continui parti, queste giovani cagnoline, nate rispettivamente nel 2020 e nel 2018, hanno vissuto anni di abbandono e privazioni. Sottoposte a gravidanze ripetute senza mai conoscere affetto o cure adeguate, hanno finalmente l’opportunità di ricevere l’attenzione e l’amore che meritano.

Bulldog femmine sfruttate in riproduzione

Ora al sicuro nel rifugio, le tre Bulldog sono sotto le cure attente delle volontarie, che stanno pianificando le necessarie sterilizzazioni e trattamenti per garantirle una vita sana e dignitosa. Anche se è stata diagnosticata loro la Leishmaniosi, una malattia parassitaria che richiede cure continue per tutta la vita, le volontarie si dedicano con passione e amore al loro benessere.

Bulldog femmine sfruttate in riproduzione

Questa storia evidenzia la crudeltà nascosta dietro lo sfruttamento degli animali per la riproduzione e invita a riflettere sull’importanza di adottare cani dai rifugi, dove tanti animali attendono una seconda possibilità. Le volontarie del rifugio lanciano un appello accorato a considerare l’adozione come un atto d’amore, ricordando che dietro ogni cucciolo acquistato a basso costo spesso si celano sofferenze indicibili delle madri sfruttate.

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