Gattino denutrito trovato nel bosco: uomo lo porta a casa e gli offre una nuova vita
Nei dintorni delle città e soprattutto nelle campagne circostanti, è comune incontrare numerosi animali randagi che vagano senza meta. Spesso scappano dalle fattorie degli allevatori o si perdono tra la fitta vegetazione, incapaci di ritrovare la strada di casa. Durante una tranquilla passeggiata nel bosco, un uomo si è imbattuto in un gattino visibilmente malridotto, denutrito, bisognoso di soccorso. Mosso dalla compassione, ha deciso di portarlo con sé, offrendogli una nuova opportunità di vita nel suo ambiente domestico.
Piccolo gattino ha la fortuna di incontrare un brav’uomo che gli cambia la vita
In una calda domenica di luglio, un uomo decide di immergersi nella natura rigogliosa della Virginia con una rilassante passeggiata. Mentre percorre il sentiero del bosco, il fruscio della vegetazione viene interrotto da un flebile miagolio seguito da un movimento tra le foglie. Tra i cespugli, l’uomo scopre un minuscolo gattino dal manto color arancio, evidentemente emaciato e infestato da parassiti come zecche e pulci.
Mosso dalla compassione, comprende che quel piccolo felino ha bisogno di soccorso immediato per sopravvivere. Senza esitazione, decide di portarlo con sé, salvandogli così la vita. Tornati a casa, la prima cosa che fa è dar da mangiare al micetto, che divora avidamente ogni boccone, dimostrando la sua grande fame. La seconda priorità è il bagno. Con delicatezza, lo pulisce dal fango accumulato sul pelo e lo asciuga amorevolmente prima di sistemarlo in una cesta pulita. Ora, il gattino, rinominato Cheeto in onore a Chester Cheetah, aveva finalmente un aspetto dignitoso, nonostante la sua piccola taglia di soli 2,400 kg.
Deciso ad offrire a Cheeto una nuova vita, l’uomo lo porta dal veterinario per una visita approfondita e per sottoporlo a un trattamento antiparassitario. Questo incontro fortunato ha cambiato il destino di Cheeto, che ora ha trovato una nuova famiglia amorevole grazie al cuore generoso di quell’uomo.
